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Everyone In The World Is Doing Something Without Me (Minuscoli Ossicini)

Everyone In The World Is Doing Something Without Me (Minuscoli Ossicini), mostra personale di Gianni Casagrande a cura di Chiara Manca e Cecilia Mariani, è la prima tappa di un più ampio progetto espositivo che nel corso del 2020 coinvolgerà altri tre artisti accomunati dall’origine nuorese – Vincenzo Pattusi, Vincenzo Grosso, Ruggero Baragliu – chiamati a confrontarsi con un’eredità concettuale forte quale quella del romanzo postumo Il giorno del giudizio (1977) di Salvatore Satta (1902-1975), e dunque con l’identificazione del capoluogo barbaricino con un metaforico “nido di corvi”. Un (pre)concetto identitario, questo, di per sé negativo ma
difficilmente ignorabile, con cui la stessa intelligentsia locale, nei decenni più recenti, ha fatto dei conti un po’ approssimativi, quasi si trattasse di un mantello ancora troppo caldo per quanto ruvido, confortevole perché recante la traccia della propria impronta.
La mostra di Gianni Casagrande, in cui i lavori creati per l’occasione si affiancano a una videoinstallazione retrospettiva e a una selezione mirata di quadri facenti parte del suo nutrito corpus pittorico (oltre 400 dipinti realizzati in quattordici anni di attività), propone un’interpretazione autoriale della metafora ornitologica mediata attraverso il collage. La riflessione sulla “funzione” del corvo ha trovato così compimento in un’opera singola e in un polittico il cui titolo – Keyholes, ovvero “buchi della serratura” – è un invito a origliare “le voci di dentro” del libro di Riechelmann, a spiare ciò che di buono vi accade e a prenderne in qualche modo spunto per la rifondazione positiva di un’identità locale finalmente emancipata dallo stigma sattiano.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue con testi di Chiara Manca e Cecilia Mariani, progetto grafico di Sara Manca, traduzioni in inglese di Shahrazad Hassan e fotografie di Nelly
Dietzel.